Stesa sul letto di quella stanza, che potrebbe essere l’ultima di cui conservare un buon ricordo, scrivo le ultime volontà dello studente fuori sede, sfigato e depresso, che dovendo lasciare la propria casetta non ha trovato di meglio che delle baracche che non hanno nulla in comune con ciò che normalmente si definisce “Casa”.
Ma sarà pretendere troppo desiderare un appartamento con:
- un bagno che non abbia come telo della doccia i sacchi di patate sapientemente cuciti insieme (per non parlare del resto!)?
- una cameretta dove non occorre aver paura di aprire l’anta dell’armadio in stile MOOOLTO retrò, perché rischia di crollare insieme a te l’intero palazzo?
- qualcosa che assomigli, anche solo vagamente, ad un termosifone?
La soluzione più sensata a questo punto sarebbe affittare una roulotte!
Altra pretesa poi è ambire ad un appartamento in cui:
- non sia necessario pagare una polizza annua che assicuri il magnate qualora, per esempio, ti capiti di far cadere dal balcone un tavolo, una sedia, un vaso o (perché no!) una molletta. Che secondo te è innoqua, ma che per la velocità assunta in virtù della legge gravitazionale può provocare danni irreparabili sul vecchietto che tranquillamente e ingenuamente passeggia PROPRIO sotto il tuo balcone?!?
Tanto vale fare la barbona a Termini… Almeno eviterei di restare inconsapevolmente allibita di fronte alla disinvoltura o forse peggio! al coraggio con cui ti mostrano quel buco di tugurio. Il MEGLIO che il mercato ti possa offrire. CARO come fosse la reggia di Versailles (testuali parole loro!).
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